L’alcol è la sostanza ad azione psicoattiva più accessibile, economica e a più larga diffusione all'interno della nostra società. Una indagine del 2014 dell’ISTAT ha verificato che il 63% dei giovani dagli 11 anni in su consumano alcol. Traducendo in numeri, è possibile affermare che circa 14 milioni di giovanissimi consumano giornalmente bevande alcoliche.
Perché è esplosa l’emergenza alcol negli adolescenti? Cosa è cambiato rispetto alle generazioni precedenti?
In primo luogo possiamo dire che il consumo di alcol è considerato un comportamento normale e non più trasgressivo. Oggi bere è diventato un fenomeno di moda, ricercato, immagine di socialità e successo.
Un altro aspetto è che si beve smodatamente: non c'è più il gusto per il singolo bicchiere, ma la ricerca dello "sballo".
Ed infine, l'alcol è ormai la sostanza di ingresso nel mondo delle droghe, spesso i ragazzi si lasciano andare ad un mix di sostanze psicoattive: alcol, cannabis, ecstasy... e questo avviene più facilmente nei luoghi di aggregazione.
Perché i giovanissimi non devono bere alcol?
Per un adulto accompagnare il pasto con un bicchiere di vino o una birra quando si chiacchiera con gli amici è una piacevole abitudine. Per gli adolescenti è completamente diverso: l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l'astensione totale da alcol fino ai 16 anni poiché può provocare danni seri al fegato e al cervello.
Dal punto di vista dell’apparato gastroenterico i ragazzi prima dei 16 anni non sono forniti del corredo enzimatico predisposto alla scomposizione e metabolizzazione dell’etanolo contenuto nelle sostanze alcoliche, provocando in tal modo gravi effetti anche sul Sistema Nervoso Centrale (memoria, inibizione, attenzione, astrazione…). Inoltre, l’alcol assunto in occasioni sociali espone i giovani a comportamenti a rischio come la guida pericolosa e comportamenti sessuali violenti e non protetti. Per questa ragione la Legge Italiana vieta la somministrazione di alcolici ai minori di anni 16.