Quando un bambino è ipersensibile?
Ciascun bambino alla nascita eredita una combinazione unica di tratti temperamentali che influiranno sull'evoluzione della sua personalità. Uno di questi tratti ereditari può essere l'ipersensibilità.
Un bambino è definito ipersensibile quando percepisce stimoli e informazioni con maggiore intensità e coinvolgimento interiore rispetto agli altri bambini.
Questa elevata sensibilità si manifesta attraverso 4 linee generali:
· Profondità di elaborazione: i bambini altamente sensibili utilizzano più aree del cervello per analizzare gli stimoli del loro ambiente, quindi sono in grado di riflettere e ragionare più approfonditamente sulle informazioni che ricevono.
· Sovra-stimolazione: i bambini ipersensibili hanno un sistema neurosensoriale più sensibile, ciò permette loro di elaborare un gran numero di stimoli provenienti dall’ambiente. Questo spiega perché hanno bisogno di più tempo per adattarsi ai cambiamenti e possono sentirsi facilmente sopraffatti.
· Reattività emotiva ed empatia: hanno una spiccata capacità di mettersi nei panni degli altri ed è comune che questi bambini reagiscano intensamente agli eventi, sia positivi sia negativi, della loro vita.
· Sensibilità alle sottigliezze: si riferisce alla capacità di apprezzare piccoli dettagli fisici, comportamentali ed emotivi presenti in un ambiente o in una situazione relazionale, tali dettagli solitamente passano inosservati alla maggior parte delle persone.
Ipersensibilità: dono o svantaggio?
Spesso la presenza di questo tratto viene confusa con altre diagnosi o scambiata per fragilità, emotività, debolezza o disagio.
I genitori potrebbero visualizzare scoraggianti prospettive future rispetto al proprio figlio ipersensibile, temendo che non sia in grado di cavarsela da solo. Invece un'ipersensibile ha la capacità di capire nel profondo il prossimo, riesce ad individuarne gli interessi, a venire incontro con estrema precisione ai bisogni degli altri, sa leggere tra le righe e distinguere le sfumature, di conseguenza è in grado di riconoscere come comportarsi al meglio con determinate persone e in specifiche situazioni. Tuttavia ciò lo porta anche a dover elaborare maggiori quantità ed intensità di stimoli, un processo che gli richiede un maggiore impegno rispetto a quello necessario ad un bambino meno sensibile.
L'ipersensibilità può essere un dono ed è importante che il bambino impari il prima possibile a gestire questo suo potenziale di natura.
L’ipersensibilità non è una malattia, né una carenza, né un difetto. Nessun terapeuta è in grado di “eliminare” l’ipersensibilità, in quanto si tratta di una caratteristica ereditata, un elemento distintivo e, più propriamente, un talento.
10 criteri per rapportarsi ad un bambino ipersensibile
1. Accettazione e amore incondizionati: permette di sentire sostegno e protezione, fondamentali per imparare a gestire al meglio la propria ipersensibilità.
2. Né troppo severi, né troppo indulgenti: un figlio ha bisogno di regole e limiti ben definiti, in modo da non essere sottoposto a richieste né troppo elevate, né troppo limitate, ma niente punizioni… per un bambino ipersensibile fallire è già una punizione.
3. Fiducia: le preoccupazioni che i genitori nutrono verso il proprio figlio, potrebbero indebolirlo, concentratevi su quanto di buono gli augurate.
4. Rispettate le emozioni: non ci devono essere emozioni tabù, le emozioni represse sono più difficili da esprimere e da “controllare”, creano quindi maggiori “disagi”.
5. Rispettare la percezione, ma distinguere le conclusioni: non sminuite e non dubitate di ciò che vostro figlio osserva e avverte, la sua modalità percettiva rappresenta un dono; tuttavia le loro “conclusioni” saranno dettate da interessi, bisogni, avversioni, quindi non saranno sempre obiettive.
6. Favorire passi concreti: dirigere l'attenzione del bambino su quanto può fare concretamente, così da evitare che chieda troppo a se stesso, finendo per arrendersi e rassegnarsi.
7. Aiutare, non ostacolare! Limitare l'aiuto in modo che si riveli efficace, permettere al bambino di sbagliare e di fare le proprie esperienze, imparerà così a rendersi indipendente.
8. Rispettare vostro figlio in quanto individuo autonomo: capita che i genitori favoriscano nel bambino quegli aspetti che sentono in comune o in armonia, è importante invece accettare la “sfida” e lasciare che il proprio figlio si esprima nel suo modo unico e irripetibile.
9. Ricoprire il proprio ruolo di genitore: non pretendere di andare troppo d'accordo con il proprio figlio, il bambino ha bisogno di limiti, di orientamento e di sostegno per sentirsi sicuro.
10. Cominciare da se stessi: il vostro stato d'animo e l'esempio che date, hanno un forte influsso e modellamento sul vostro bambino.